Quando nei discorsi tra conoscenti, negli articoli dei quotidiani o nei servizi dei telegiornali viene fuori la parola “camorra”, il pensiero corre subito alle morti violente, allo spaccio, al pizzo, ai boss e ai loro affiliati, e a tanto altro ancora. Ma c’è anche la camorra quotidiana, come la chiama il narratore di questa storia. È quella in cui, consapevolmente o meno, sono coinvolte tutte le persone comuni, molte delle quali subiscono passivamente gli eventi della quotidianità: a volte è più facile lamentarsi che porvi rimedio. Nel romanzo di Francesco Martino, i personaggi sono pedine nell’ingranaggio del malaffare. Alcuni sono veri e propri insospettabili, altri agiscono con spavalderia, ma tutti celano un doppio volto che spesso non è fatto di definizioni nette, bensì di numerose sfumature. A raccontare queste cronache è una figura come tante, che ha subito più di un torto dalla vita. Per lui, i bei sogni sono rimasti tali in fondo a un vecchio e malandato cassetto. Quelli che sceglie di dipingere sono tre giorni a ridosso delle elezioni; sono esseri umani diversi tra loro, ma accomunati dallo stesso tragico destino, di vittime e carnefici della criminalità, del malcostume locale, globale.
La copertina e le illustrazioni interne sono firmate dall’artista Giuseppe Cristiano.
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